sabato 31 ottobre 2009

Un giorno all'improvviso
la luna si stancò
di guardare il mondo di lassù;
prese una cometa,
il volto si velò
e fino in fondo al cielo camminò.
E sorpresa fù
che la bianca distesa
non fosse neve.
Eran solo sassi
e i piedi si ferì,
piangendo di nascosto lei fuggì.
Affrontare il mondo a piedi nudi
non si può
e dall'alto a spiarlo lei restò.
E sorpresa non è più
che la bianca distesa
non sia neve.

ANGELO BRANDUARDI
La luna è quasi piena stasera. E'quasi una bolla di sapone. Ma è ancora attaccata al cerchio di plastica blu.
C'è un bosco appena si scende dalla barca. Si presenta fitto. E blu. Avventurandosi all'interno si sente una leggera brezza. Quella della notte. E della luna. Poi un rumore. Sottile. Di carta e forbici. E' una donna. Seduta su un piccolo sgabello lucente. Illumina la radura. Attorno a lei origami, tantissimi pezzi di carta ritagliati con le forme più disparate. Animali. Nuvole. Stelle. Lune.
Amelie si ferma e la guarda curiosa ma con un pizzico di timore. La donna, senza nemmeno guardarla sa della sua presenza.
- Vedi Amelie, io faccio questo, tutte le notti perchè è quello che amo più fare.
- E' bellissimo. Ti ammiro per questo. Ma tu non alzi mai la testa da quella carta e quelle forbici. Non ti viene voglia di alzarti e vedere cosa c'è oltre questa radura?
- Ma io lo so che c'è. Prima ho viaggiato in lungo e in largo il paese della favolosa luna e poi ho capito che questa radura era il luogo che mi regalava più energia. E che la carta, con il suo profumo e la sua purezza era la mia vita.
- E io che dovrei fare?
- Quello che ho fatto io. Semplice.
- Io so bene quello che voglio fare ma non voglio fermarmi.
- Perchè sei ancora una giovane donna e devi ancora fare milioni di cose e incontrare molte persone.
- Ecco, proprio questo. Io amo le persone. Ne sono incuriosita. Ma soprattutto ne ho bisogno. Devo stare in mezzo alla gente. Ma più vado avanti più ho paura. Spesso le persone sono egoiste e crudeli. Meglio stare da soli a volte. E' che temo che tutto ciò mi inaridisca ed invece io ho molto da dare. Ma più di una volta spreco energie per persone inutili.
- Annusa la carta, Amelie. Senti il rumore delle forbici mentre creano questa piccola tartaruga. Assapora il profumo e la brezza della notte. Fatti sorprendere dal chiarore di questa luna che ogni notte cambia ed ogni notte è più bella. Affonda le tue dita in questa terra per sentirne il calore e la vita. Che c'è di pù bello?
- Questa luna, maledetta luna!!!!!!!! Sono stufa ogni giorno cambia, non è mai uguale, mostra sempre un lato diverso di sè. Eppure sta sempre lì, mi guarda e non si stufa mai. Che se ne andasse una volta per tutte invece di cambiare in continuazione.
- Anche tu Amelie cambi ogni giorno, impari sempre cose nuove, conosci persone nuove, vedi luoghi nuovi. Evolvi e cresci ogni giorno. E non sei forse sempre più bella come la nostra luna?
C'è un'amaca accanto allo sgabello. Amelie stanotte si addormenta lì. Sfinita perchè arrabbiata. Ferocemente. Con tutto ciò che la fa distrarre dal suo viaggio e che la tratta come lei non si merita, ma sopratutto con chi la fa arrivare al punto di prendersela con la sua amata, bellissima e lucente luna.
Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe!